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Economia

007

Intelligence 2.0, la trasparenza premia

aprile 2015

Roma. Gli italiani si fidano dei nostri servizi segreti. È questo il risultato dell’indagine Eurispes sui nostri 007, presentata a Roma, il 26 marzo, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. Titolo dell’indagine: “Intelligence e società: indagine su ruolo e immagine del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica presso l’opinione pubblica”. Ad illustrarla, Gian Maria Fara, presidente Eurispes, Paolo De Nardis, ordinario di Sociologia all’Università di Roma Sapienza e Roberto De Vita, responsabile Osservatorio sicurezza Eurispes. “Il livello di gradimento raggiunto dall’Intelligence presso l’opinione pubblica”, ha dichiarato Gian Maria Fara nel corso della presentazione, “segna un balzo in avanti molto importante tanto che la larga maggioranza dei cittadini mostra un tasso di consenso diffuso ed elevato per la nostra intelligence nazionale”. Questo risultato è “sicuramente influenzato dalla difficile situazione internazionale”, come dichiara lo stesso Presidene dell’Eurispes, ma, forse, molto dipende anche dalla nuova politica di trasparenza inaugurata dal Direttore generale del DIS - Dipartimento Informazioni per la Sicurezza -, ambasciatore Giampiero Massolo, anch’egli presente all’evento. In particolare, l’ambasciatore Massolo, fautore della trasparenza anche nell’attività dei Servizi Segreti come strada per aumentare il consenso attorno al loro operato, nel suo contributo ai lavori ha sottolineato come i numeri dell’indagine stiano premiando l’operazione trasparenza condotta dall’Intelligence italiana sotto la sua guida: “I Servizi”, ha ribadito l’ambasciatore rispetto a quanto aveva già dichiarato al nostro mensile in precedenza (marzo 2015 ndr), “ci guadagnano ad essere conosciuti perché ciò aumenta il consenso attorno a questo strumento, non convenzionale, che opera nell’interesse del sistema Paese e dei cittadini”. Alla presentazione, ha partecipato anche il Presidente del Copasir, il senatore bergamasco Giacomo Stucchi che ha rinnovato l’invito al Governo ad aumentare le dotazioni del comparto, ribadendo un concetto già espresso nell’intervista rilasciata al nostro mensile (numero di febbraio 2015 ndr): “All’intelligence servono più risorse sia umane che tecnologiche; non si fanno intercettazioni con la Lettera 22 Olivetti, quando dall’altra parte abbiamo chi fa 100mila tweet al giorno”. Da parte nostra, “stiamo pensando ad un ulteriore tagliando alla legge 124 del 2007 di riforma dei servizi per migliorare la performance dell’intelligence e prevedere maggiori poteri di controllo per il Copasir in modo da avere la certezza della tenuta democratica del Paese”. Tornando allo studio Eurispes, le sue conclusioni sono il certificato del successo del nuovo corso inaugurato dall’ambasciatore Massolo: “L’apertura alla società è il punto di svolta della nuova stagione dell’Intelligence 2.0. Oggi l’Intelligence è percepita come struttura di servizio al Paese e laboratorio di analisi per il decisore politico”.

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