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Economia

L'ANALISI MMT

IL BITCOIN, valori apparenti e costi nascosti

febbraio 2018

Pochi giorni fa (11 Gennaio) gli organizzatori della “North American Bitcoin Conference”, nota come principale evento mondiale sul Bitcoin, hanno dichiarato che non avrebbero più accettato Bitcoin in pagamento per le prenotazioni, a causa dei costi di transazione troppo elevati (fino a 60$ a transazione). Ne hanno dato notizia diverse testate, dando una risposta piuttosto evidente al quesito se Bitcoin oggi sia o meno da considerare “moneta” nell’accezione comunemente condivisa.

STATO, TASSE E SPESA
Ciò che rende “moneta” un qualcosa (con la parola moneta si intende valuta, non semplice merce di scambio), è la decisione dello Stato (di uno Stato) di accettare come pagamento delle tasse (che lo Stato stesso impone) solo e soltanto quel “qualcosa”, che può essere creato solo dallo Stato tramite la propria spesa. Questa univocità lega tasse e spesa, e definisce cosa è “moneta” per una collettività (Dollari per gli Stati Uniti, Rublo per la Russia, Yen per la Cina, Franco svizzero per la Svizzera ecc.). Ne definisce inoltre il valore: ciò che lo Stato paga 1 unità monetaria, vale un’unità monetaria. A cascata, conseguentemente a tali premesse, questo “qualcosa” diventa l’unità stabile di misura delle transazioni tra privati, strumento di pagamento, etc.
Niente di quanto appena scritto è oggi rinvenibile nel Bitcoin; non lo sono le premesse, tantomeno le conclusioni. Bitcoin non è qualcosa con cui si possono pagare le tasse, non è qualcosa che lo Stato crea con la propria spesa, non ha un valore stabile, ha dei costi accessori notevoli e di conseguenza non è oggi accettabile come “moneta”, nemmeno dagli stessi promotori della cripto-valuta in occasione di un convegno mondiale sul tema.
Allo stato attuale il valore di un Bitcoin è quindi figlio della dinamica domanda-offerta e in fase di crescita iperbolica (secondo una dinamica già nota per diversi fenomeni speculativi storicamente conosciuti, dai tulipani del 1600 alle recenti dot.com companies) con un prezzo instabile e soggetto a oscillazioni violente. Oscillazioni espresse in valuta (Dollari).
Inoltre c’è un altro aspetto trascurato, ma non marginale, che riguarda il costo in termini di risorse reali associate alla creazione/utilizzo di Bitcoin: si stimano infatti oltre 220 kw/h di energia elettrica per transazione e un consumo attuale complessivo all’ora (per tutto il sistema su scala mondiale) superiore a quello di una piccola nazione come l’Ecuador per un anno... ma questi costi poco noti possono meritare alcune riflessioni a parte. Daniele Basciu - Rete MMT Italia

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