Territorio
ENAV, in aeroporto la procedura che azzera i tempi di attesa
Torniamo dopo 3 anni a trovare ENAV, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, ci apre le porte il Responsabile Francesco Piludu.
Come va la gestione delle operazioni di volo e cosa è cambiato dopo l’emergenza Covid?
Dall’ultima visita, nel febbraio 2017, sono cambiate molte cose. L’aeroporto ha continuato a crescere in modo continuo fino ad arrivare al 2019, anno dei record, a quasi 14.000.000 di passeggeri e più di 100.000 voli, tra voli di aviazione generale e turismo (aeroclub). Ciò ha determinato per ENAV un costante e progressivo impegno in tutte le componenti operative, dai controllori del traffico aereo, agli osservatori meteo fino ai tecnici, impegnati a mantenere sempre efficiente tutta la strumentazione e le radioassistenze fondamentali per la navigazione aerea. Sono state implementate nuove procedure di volo nella parte intermedia dell’avvicinamento, allo scopo di accorciare i tempi di volo di qualche minuto e sono state pubblicate nuove procedure satellitari (PMS per pista 28 e RNP per pista 10). Poi è arrivata l’emergenza sanitaria.
Quanto ha influito il Covid sul vostro modo di lavorare?
Per fronteggiare l’emergenza, ENAV ha implementato un piano di contingency volto ad assicurare la piena operatività di controllo del traffico aereo nella massima tutela della salute del proprio personale operativo. Abbiamo garantito tutti i servizi fondamentali per il traffico di medicinali e personale sanitario. Lavorare nella paura per tutto quello che abbiamo vissuto a Bergamo non è stato facile, soprattutto nei primi giorni. In quei momenti di estrema difficoltà e sacrificio è emerso il profondo senso del dovere che appartiene alla nostra professione. Il traffico era sceso a zero con soli voli cargo e voli umanitari/sanitari che di fatto hanno rafforzato tutti quei valori legati alla nostra mission principale di consapevolezza di svolgere un servizio pubblico essenziale, in una fase di massima emergenza sanitaria nazionale. La ripresa del traffico aereo, avvenuta a giugno, ha poi consentito di completare le attività di implementazione di una piattaforma integrata di scambio dati, denominata A-CDM, fondamentale per il ruolo dell’aeroporto nel network europeo.
Queste attività sono state coordinate localmente dal Responsabile Operations Andrea Provera, che ce le illustra.
In cosa consiste la nuova procedura di gestione integrata del traffico aereo?
ENAV e SACBO hanno completato l’integrazione dei sistemi per l’utilizzo della procedura A-CDM (Airport Collaborative Decision Making). Questa procedura si avvale di piattaforma integrata che trasmette le informazioni sullo stato di tutti i voli in partenza in tempo reale al centro operativo europeo di Eurocontrol (Network Manager) che distribuisce queste informazioni a tutti gli stakeholders interessati dal singolo volo: società di gestione aeroportuale, aeroporti collegati, centri di controllo d’area e compagnie aeree, permettendo di ottimizzare i flussi di traffico aereo in rotta e la gestione della capacità aeroportuale, con benefici in termini di puntualità, riduzione dei ritardi, ma vorrei sottolineare anche il minor consumo di carburante e riduzione delle emissioni di CO2, quest’ultimi imprescindibili in un contesto dove la sostenibilità è sicuramente uno dei focus principali per ENAV. Grazie all’A-CDM tutte le operazioni di volo, dall’avvio delle operazioni di scalo per l’imbarco dei passeggeri, alle operazioni di rullaggio e decollo, alla fase di crociera fino al successivo atterraggio, con relativo turn-round, vengono considerate un “processo unico”. In particolare, grazie al continuo scambio di informazioni aggiornate fra gli stakeholder aeroportuali, i movimenti a terra, sia prima della partenza che dopo l’atterraggio, vengono razionalizzati al meglio, con un conseguente abbattimento dei tempi di rullaggio. Vengono inoltre ottimizzate la gestione del traffico aereo e le operazioni di handling attraverso lo scambio costante di informazioni aggiornate tra tutti gli operatori coinvolti”.
Quali sono i risultati che si possono già apprezzare dal punto di vista operativo?
Tutti i componenti che partecipano al processo sono a conoscenza dei loro compiti e responsabilità. In virtù di ciò, ad ogni volo viene assegnato uno “specifico” orario stimato di messa in moto, che viene condiviso. Anche precedente alla introduzione della procedura A-CDM la gestione del volo era comunque condivisa, prevedendo l’intervento di tutti gli operatori aeroportuali e dei controllori del traffico aereo, ma in modo molto meno regolato, preciso e puntuale.
Oggi il sistema è standardizzato e quindi si aggiorna sistematicamente in base alle varie problematiche e situazioni che si sviluppano nelle fasi di gestione prevolo. L’orario di messa in moto e partenza viene perciò costantemente aggiornato.
In sintesi, ciò che più si apprezza al momento è una migliore consapevolezza dello stato in cui si trova ogni singolo volo e, dal punto di vista strettamente legato alla gestione del traffico aereo, una migliore armonizzazione e distribuzione delle partenze all’interno degli scenari operativi esitenti.
Bergamo è il sesto aeroporto italiano ad adottare questa procedura, il terzo per movimento passeggeri, trascurando l’attuale momento dovuto all’emergenza sanitaria. Come cambia e si evolve la collaborazione con la società di gestione aeroportuale?
La collaborazione con la società di gestione, con cui sono stati condivisi gli obiettivi dell’aeroporto, è sempre stata ottima. L’introduzione di questa procedura è stato frutto di un accordo siglato a suo tempo tra le due società, impegnate nello sforzo condiviso per la migliore gestione dei voli. Si tratta quindi di un ulteriore rafforzamento degli ottimi rapporti esistenti. È bene ricordare che la procedura coinvolge ENAV, la società di gestione, le compagnie aeree ed Eurocontrol che gestisce il network europeo del traffico aereo.
Il settore turismo ha subito un crollo drastico a causa della pandemia, come sono cambiate le programmazioni di volo rispetto all’anno precedente?
La pianificazione dei voli dipende sempre dal gestore e dalle compagnie aeree. Quest’estate mantenendo il network europeo, abbiamo effettuato il 40% del traffico rispetto al 2019, con punte del 60% ad agosto. Le stime dicono che per tornare al traffico del 2019 bisognerà aspettare il 2023, tuttavia in tutti NOI, componenti aeroportuali, c’è una forte convinzione: #torniamoavolare!