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Economia

IL PREFETTO

Ferrandino: «la legalità va costruita giorno per giorno»

gennaio 2016

Il nostro mensile ha incontrato, negli splendidi uffici di via Tasso, il prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, accompagnata dal vice Adriano Coretti. Nel tavolino a fianco della sua scrivania il prefetto ha collocato due fotografie, a cui tiene particolarmente: la prima è quella che ritrae Rosario Livatino, il giudice di Agrigento ucciso a soli 38 anni dalla mafia (“Questa fotografia mi ha fatto molto compagnia e la conserverò per il resto dei miei giorni lavorativi”), mentre la seconda si riferisce a un bene confiscato alla mafia, sempre in terra siciliana (“è la storia di un insuccesso trasformato in successo, frutto del dialogo con gli attori del territorio”).
Sul tavolino fa bella mostra anche una tartaruga, fatta recapitare al prefetto da un ufficiale della Guardia di Finanza di Lampedusa. Due scatti e un oggetto che rivelano molto non solo del recente passato del prefetto della nostra città (ha ricoperto lo stesso incarico ad Agrigento dal 2010 al 2013, durante il quale ha affrontato la tragedia degli immigrati morti negli sbarchi a Lampedusa), ma anche dell’approccio lavorativo che utilizza per dipanare le numerose matasse della nostra provincia: dalla gestione dei profughi alla questione furti, dall’emergenza terrorismo al degrado di Zingonia. (Leggi l'intervista sul numero di gennaio - in edicola da venerdì 22)

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