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Motori

LA PROVA

Nuova Porsche 718 Cayman

agosto 2017

Nell’avveniristica cornice dell’hangar Dhl dell’aeroporto di Malpensa, abbiamo avuto il piacere di provare la nuova Porsche 718 Cayman, messa gentilmente a disposizione per l’occasione dalla concessionaria Bonaldi - Centro Porsche Bergamo. La terza generazione del modello della casa automobilistica di Stoccarda si presenta con importanti novità tecniche, a partire dal motore, che passa dall’aspirato al turbo, pur conservando la disposizione “posteriore-centrale” e la classica, per i modelli della marca tedesca, configurazione a cilindri contrapposti. Si guarda così al contenimento di consumi ed emissioni inquinanti, confermando una strategia di downsizing ormai irrinunciabile in ogni categoria. La Cayman ha una cilindrata di 2.0 litri; una potenza massima di 299 cavalli, gli stessi della Boxster, raggiunta a 6.500 giri. La coppia massima invece ammonta a 380 Newton metri e viene erogata fra 1.950 e 4.500 giri. Modifiche importanti riguardano, inoltre, il telaio e la maggior parte delle componenti dinamiche: dalle sospensioni McPherson, allo sterzo e ai freni stile Porsche 911, fino ai sistemi elettronici di controllo del comportamento su strada (pacchetti Sport Chono e Torque Vectoring, sospensioni attive, ecc.) rivisitati in chiave ancora più sportiva. Del resto, non a caso il numero 718, rievocativo di celebri Porsche da corsa degli anni Cinquanta e Sessanta protagoniste a Le Mans come alla Targa Florio, accompagna la nuova vettura che, all’atto pratico, non soffre davvero di complessi d’inferiorità in confronto alle precedenti, equipaggiate con pur fascinosi e coinvolgenti sei cilindri. Sono però le straordinarie doti di maneggevolezza e precisione di guida che fanno della Cayman sempre un punto di riferimento per le granturismo con ambizioni da supercar e, anzi, il confine con le stesse Carrera quasi non si distingue più quando si affronta un percorso misto con prevalenza di curve e, se qualcuno volesse giocare in pista, la compatta coupé Porsche regala emozioni a piene mani. La vettura della casa tedesca non rinnega, d’altra parte, l’impostazione stilistica dai richiami retrò che ha contribuito al notevole successo del modello. Un pò sulla scia di quanto avviene per le 911, siamo nel campo degli affinamenti e degli aggiornamenti, che qui si concretizzano soprattutto nel frontale e nei fari (LED optional per quelli principali) o nella fascia di colore nero al posteriore. All’interno, impostazione classica (contagiri al centro della strumentazione e chiave d’avviamento sulla sinistra, come d’obbligo per una Porsche) ma con qualche positiva “intromissione” hi-tech per audio e infotainment. Nulla da eccepire, al solito, quanto a qualità costruttiva e allestimenti, così come risultano molto comodi i due sedili e il bagagliaio. Alessandro Belotti


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