Territorio
Salvini: al via i lavori alle Torri del degrado
Grande attesa al Palazzo della Provincia di Bergamo per l’arrivo del ministro dell’interno Matteo Salvini che lunedì 11 marzo ha incontrato la stampa dopo aver preso parte al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di fare chiarezza sull’abbattimento delle Torri di Zingonia, costruite negli anni Cinquanta dall’imprenditore visionario Renzo Zingone e da una ventina d’anni immerse nel totale degrado, oltre che luogo di spaccio da ormai troppo tempo e dove avevano trovato abusivamente rifugio molti migranti. Una superficie, quella di Zingonia, che comprende ben 5 comuni della bergamasca, oltre a Ciserano, anche Verdellino, Osio Sotto, Verdello e Boltiere. All’incontro, presenti tra le autorità anche il primo cittadino Giorgio Gori, il parlamentare della Lega Nord Daniele Belotti, il prefetto Elisabetta Margiacchi, il questore Girolamo Fabiano, i vertici dei carabinieri e della Guardia di Finanza e Enea Bagini, sindaco di Ciserano, uno dei comuni che comprende l’area di Zingonia e in cui sorgono le torri che verranno abbattute.
«Vorrei innanzitutto esprimere la mia solidarietà per le vittime della tragedia aerea in Etiopia e per i tre volontari rimasti uccisi», ha ricordato il vicepremier prima di passare all’ordine del giorno su Zingonia, area che come ha ricordato da zona di degrado può trasformarsi in un’area vantaggiosa da sfruttare per i suoi abitanti. Numerose le domande che la stampa ha rivolto al vicepremier.
Quando avranno inizio i lavori?
«Cominceranno a brevissimo, entro questa primavera, tra il 20 e il 25 marzo, quando le macchine della Vitali Spa entreranno in azione, spostandosi dal quartier generale di Ciserano a Zingonia, per abbattere tutte le sei torri, ricettacolo per ben 15 anni di malavitosi e spacciatori. A beneficiarne non sarà solo la bergamasca ma tutta la regione Lombardia. Voglio essere presente al primo colpo di piccone che verrà dato per l’avvio dei lavori i quali prevediamo che finiranno entro l’anno».
Un buon lavoro del resto, anche quello svolto dalle forze dell’ordine che oltre a procedere con lo sgombero degli abitanti abusivi, sono intervenute per arginare il fenomeno dello spaccio, purtroppo da sempre presente alle torri di Zingonia.
«Dal 2018 sono già stati assegnati 90 posti tra poliziotti e carabinieri e altri 65 saranno assegnati a breve. Un dato positivo della nostra città è sicuramente il calo di reati scesi del 3% nel 2018 e del 25% nei primi mesi di quest’anno, anche se resta importante non abbassare mai la guardia. Anche dopo la demolizione lo stato continuerà ad esserci. Oggi è un momento storico bello per questa città, infatti da ben 15 anni si parlava di questa situazione divenuta nel tempo insostenibile e grazie a questo governo siamo riusciti a dimostrare che volere è potere. Oggi si festeggia anche un’altra vittoria importante, ovvero l’operazione anti ‘ndrangheta che si è conclusa a Bergamo. Anche se fortunatamente non vi sono infiltrazioni radicate sul nostro territorio il problema esiste anche qui. Si è giunti all’arresto di 19 membri della ‘ndrangheta grazie alla collaborazione tra Calabria e Lombardia, le due regioni coinvolte nell’inchiesta».
E sul fronte sicurezza cosa è stato fatto?
«Continueremo con l’investimento in nuove forze dell’ordine e con l’installazione di telecamere, per le quali abbiamo investito 350 mila euro, oltre a politiche anti-droga per mettere al sicuro le scuole dallo spaccio. Sono infatti allarmanti i dati circa l’aumento del consumo di droga e l’abbassamento dell’età dei consumatori. A tal riguardo è necessario intervenire anche cambiando le norme, concretizzando la certezza della pena per spacciatori e per chi compie altri reati, senza il timore che dopo poco tempo possano uscire dal carcere e continuare senza conseguenze la propria attività illecita. Un altro dato importante è anche quello relativo alle aggressioni che sono in diminuzione, mentre 12 milioni sono invece stati stanziati per accrescere la sicurezza in 236 comuni della nostra provincia. Quanto ai richiedenti asilo, invece a Bergamo il numero è diminuito di 750 unità, passando dai 2200 dell’anno scorso ai 1450 di quest’anno con tanti problemi in meno per numerose comunità».
Zingonia come un modello da adottare?
«Sicuramente può diventare un modello per altre situazioni sul nostro territorio. Per vincere totalmente la partita occorre una riqualificazione dell’area su cui penso ci siano tanti soggetti pubblici e privati interessati. In Italia sono presenti oltre 300 cantieri avviati che da troppo tempo sono rimasti fermi e necessitano di interventi, come la Asti-Cuneo ferma dal 2012 e intervenire per sbloccarli e per portarli a termine come stiamo facendo con Zingonia è già un passo importante. In Italia purtroppo esistono quartieri che sono stati disegnati malissimo da architetti e progettisti. A riguardo mi vengono in mente i quartieri popolari di grandi città come Roma e Napoli che portano degrado. Proprio per questo risulta necessario che nascano nuove classi di architetti e designer che non compiano gli stessi errori progettuali».
Fondamentale quindi la collaborazione?
«Certamente positivo è il fatto che hanno collaborato tutti e nessuno ha avuto paura. Spero sia di incoraggiamento anche per molte altre iniziative».
Che fine faranno invece le famiglie che legalmente risiedevano nelle case Aler?
«Per i 70 nuclei familiari che legalmente risiedevano a Zingonia, è già stata trovata una soluzione alternativa in altri alloggi della provincia, quindi non c’è da preoccuparsi».
Vi sono già progetti futuri per valorizzare l’area?
«Sono già stati disposti diversi progetti di valorizzazione dell’area ma a questo ci penseranno le autorità locali. Io mi occupo solamente della parte relativa alla demolizione delle torri».
Non è inusuale non avere ancora dei candidati sindaci, non solo a Bergamo ma anche nel resto della Lombardia?
«Sono qui da ministro dell’Interno, mi occupo dei problemi di sicurezza. Oggi pomeriggio sarò nella sede del partito e parlerò più strettamente di politica durante il consiglio federale».
Qual è il suo punto di vista riguardo agli scontri del post partita di Fiorentina-Atalanta su cui la procura sta indagando?
«A riguardo c’è un’inchiesta in corso e come voi attendo le risultanze di chi di competenza. Attendo scrupolosamente da cittadino e da ministro gli approfondimenti che sono in corso. Non spetta a me dare giudizi prima del tempo. Se emergeranno delle responsabilità si prenderanno i dovuti provvedimenti anche se un dato positivo che vorrei sottolineare è che fortunatamente i reati di violenza durante le manifestazioni sportive sono in diminuzione. Quello che spero è che il calcio torni ad essere un bel calcio e lo dico da tifoso della curva quale sono, perché anche nel tifo più colorito ci sono persone per bene». Proprio su questo argomento è giunta una lettera del primo cittadino Giorgio Gori, per chiedere chiarimenti sull’accaduto: «I tifosi dell’Atalanta hanno denunciato, in modo molto circostanziato, d’essere stati oggetto di violenze da parte di agenti della Polizia di Stato, senza alcuna apparente motivazione. La versione della Polizia è del tutto diversa. Racconta di un’azione di «repressione preventiva» per evitare che gli ultrà dell’Atalanta si scontrassero con tifosi della Fiorentina che, secondo la Polizia, si sarebbero trovati al Mc Donald sull’opposta carreggiata della superstrada. Le chiedo perciò di appurare e di chiarire con tempestività cos’è effettivamente accaduto. Se la versione dei tifosi atalantini rispondesse alla verità dei fatti si tratterebbe di un episodio gravissimo. Le chiedo quindi, a nome di tutta la comunità bergamasca, di chiarire cosa sia effettivamente accaduto a Firenze la sera del 28 febbraio e di provvedere di conseguenza».
Una questione ancora calda e che necessita di chiarimenti.
Non è mancato un riferimento anche alle Olimpiadi del 2026. «Saranno un’occasione eccezionale, una vetrina per le incredibili bellezze italiane e lombarde. Anche l’impegno del governo dovrà esserci. Dopo aver trovato i fondi per il torneo di tennis di Torino, il progetto delle Olimpiadi sarà ancor più ambizioso e bisognerà trovare i fondi adeguati».
Argomento non toccato, invece, quello del Tav, in quanto non previsto come oggetto di discussione della seduta:
«Se mi dovete fare domande sulla Tav, oggi è la giornata dei bandi, quindi basta vedere cosa succede, vi chiedo di stare sul pezzo. Perché di Zingonia si parlava da tanto tempo, Penso che oggi gli italiani da Bergamo devono capire che volere è potere e se si comincia alla fine ci si arriva».
Tra gli altri argomenti affrontati da Matteo Salvini, anche quota 100 di cui a Bergamo hanno beneficiato già 1167 cittadini, che hanno così lasciato nuovi posti di lavoro per i giovani: «Un dato positivo e che ci fa ben sperare», ha sottolineato il vice premier.
A margine è intervenuto anche il sindaco di Ciserano, Enea Bagini, sottolineando come Zingonia sia un’area che sicuramente ha già subìto e subirà un processo di trasformazione: «è impressionante il silenzio che si avverte adesso in quest’area dopo gli sgomberi» ha commentato il primo cittadino. «Ho sempre creduto alle potenzialità di questo plesso una volta che sarà riqualificato». Un cantiere che durerà 280 giorni: mentre l’operazione di bonifica sarà effettuata nei primi 90 giorni, nei restanti 190 si procederà con la demolizione vera e propria delle 6 torri, partendo prima dal plesso Anna e poi Athena, perché in quest’ultimo, al pianterreno si trova ancora un centro culturale islamico che dovrà essere spostato attraverso un atto transattivo che però non si è ancora concluso. Al termine della conferenza stampa, Matteo Salvini ha ricevuto come omaggio una maglietta dalla polizia locale di Bergamo, che si rende sempre indispensabile per contrastare i fenomeni malavitosi come l’abbattimento delle Torri del Degrado di Zingonia.