Territorio
Il sindaco uscente sicuro di sé e del suo staff nella sfida elettorale «Anche noi sappiamo fare sicurezza coi fatti»
Giorgio Gori non teme i confronti: il sindaco uscente è sicuro di sé, della sua squadra, della sua preparazione e dei suoi risultati. Non si fa impressionare dalla candidatura di Giacomo Stucchi, arrivata in zona Cesarini, che, ne è certo, non influirà più di tanto né sulla strategia elettorale, né sulla percezione, comunque positiva, che auspica che i bergamaschi abbiano avuto del suo operato nell’ultimo quinquennio. Per questa tornata elettorale, Gori ha puntato su una campagna che i suoi collaboratori definiscono “destrutturata”, portata fuori dagli uffici e dai saloni di Palazzo Frizzoni, e in giro per quartieri, per entrare a contatto con la popolazione e le sue istanze, cosa che però, nell’incontro odierno, è possibile solo in parte a causa delle condizioni meteorologiche poco clementi. 59 anni appena compiuti, un vissuto importante nel marketing e nei mass media, Gori durante il suo mandato ha applicato le sue capacità manageriali e comunicative a una città dalle enormi potenzialità ma, a suo avviso, un po’ avvitata su se stessa. «Quando ho assunto la carica di sindaco, cinque anni fa, ho trovato una città correttamente amministrata e con i conti in ordine, ma molto, molto chiusa», ricorda. «Ferma, senza slancio, non in grado di realizzare le proprie aspirazioni. La discussione sullo sviluppo girava sempre intorno agli stessi temi senza progredire. La sfida è stata metterci energia e creare le condizioni non solo materiali, ma anche nel clima cittadino, perché il salto di qualità potesse avvenire». (Leggi l'intervista completa nel numero di aprile)