Personaggi
L’alfabeto di Angelica Gori
A come ARCOBALENO. Perché tra le 10mila persone che lo scorso 19 maggio hanno pacificamente invaso (e colorato) Bergamo, in occasione del Gay Pride, c’era anche lei: insieme alle amiche. «Un pomeriggio all’insegna della felicità e del divertimento. A 17 anni l’amore è tutto: ecco perché abbiamo voluto scendere in piazza e urlare “W l’amore”. Senza eccezioni».
B come BENEDETTA (non la celebre zia, bensì la sorella maggiore, classe 1996). «Abbiamo un rapporto meraviglioso: ci raccontiamo tutto e ci copriamo a vicenda. Non è sempre stato così: quando ero piccola, si alleava con mio fratello - Alessandro, un anno meno di lei - e mi affibbiavano nomignoli tremendi. Quello che più detestavo? “PianGigi”: scoppiavo a piangere dal nervoso!».
C come CHITARRA. «Le basi me le aveva insegnate papà, da bambina. Poi, due anni fa, la folgorazione: mi sono messa a studiare da autodidatta, guardando tutorial a raffica su YouTube. Capita che i miei me la confischino e mi spediscano a studiare in biblioteca: il rischio, altrimenti, è che trascorra le giornate a suonare, anziché studiare».
D come DON DAVIDE (Rota) superiore del Patronato San Vincenzo. «Da otto anni la domenica andiamo a messa da lui: ogni volta, durante l’omelia, dice ciò di cui ho bisogno in quel momento. Esco da quello straordinario luogo di inclusione più leggera: e con il mascara sbavato. Il canto finale - intonato dal coro dei migranti - riesce sempre a farmi commuovere: anche a papà scende qualche lacrimuccia». Rossella Martinelli
(Leggi l'alfabeto completo nel numero di luglio/agosto - in edicola da venerdì 6 luglio)