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L'INTERVISTA/2

Claudio Proietti e una vita in volo

aprile 2020

Il tenente colonnello Claudio Proietti del Secondo Nucleo Elicotteri di Orio al Serio ha svelato al nostro mensile l’’attività operativa che il Nucleo svolge sull’intera Regione Lombardia: dagli interventi sul territorio, ai concorsi per diventare elicotteristi, fino alla manutenzione degli elicotteri e ai rischi in cui si può incorrere in volo.
Come e quando nasce il Secondo Nucleo Elicotteri di Orio al Serio?
Il 2º Nucleo Elicotteri, con base sull’aeroporto civile di Orio al Serio (BG), è una delle unità di volo storiche dell’Arma, anche se è stata ufficialmente costituita il 1º aprile 1977. Dalla sua costituzione ad oggi il reparto, oltre alla intensa attività di supporto ai reparti territoriali dell’Arma nella Regione Lombardia, ha effettuato oltre trecento missioni di soccorso ed è intervenuto in occasione di numerose calamità naturali.
Come si entra a far parte del vostro Nucleo Operativo?
Bisogna prima di tutto fare un concorso pubblico per entrare nell’Arma dei Carabinieri. Dopo due anni di servizio in strada è poi possibile fare un concorso per entrare nel Reparto Elicotteri dell’Arma attraverso un’interpellanza. Il percorso è molto lungo e articolato, infatti è l’Arma che fa una selezione interna scegliendo i migliori candidati e i più motivati. In seguito a una prova orale e una scritta solo i 10 migliori selezionati vengono ammessi alla scuola di pilotaggio. Di questi poi, solo una parte diventa effettivamente pilota.
Quali sono le mansioni di cui vi occupate?
All’interno del nostro reparto ci sono 3 team: il primo è quello relativo alla sezione operazioni, che coordina l’attività operativa sulla Regione Lombardia; il secondo è quello che riguarda la sezione tecnica che si occupa della manutenzione specializzata degli elicotteri ed è composta da carabinieri e specialisti di elicotteri. Infine abbiamo il Nucleo Comando che si occupa della vigilanza e di mansioni amministrative e logistiche.
Com’è strutturata la vostra attività operativa?
Ci occupiamo di missioni di perlustrazione aerea, supporto aereo e soccorso sanitario. La nostra attività è finalizzata a sostenere in modo pianificato o su allarme le esigenze dei Reparti Territoriali e Specializzati dell’Arma. Dall’attuazione di posti di controllo mobili sulle strade extraurbane, al sorvolo di ampie aree rurali del territorio, i NEC operano quotidianamente per individuare dall’alto violazioni alle leggi penali ed amministrative (ambiente, edilizia, criminalità comune ed organizzata, tutela del patrimonio culturale, violazioni in materia agroalimentare e territoriale). ci occupiamo inoltre di supporto durante irruzioni e perquisizioni per la ricerca di corpi di reato e fuggitivi e infine trasporto di personale, materiali, medicinali e viveri. Il RAC  inoltre coordina tutte le attività, anche sotto gli aspetti meteo e manutentivo (controlla, infatti, su scala nazionale, il movimento dei singoli aeromobili al fine di gestire le risorse con efficacia, efficienza ed economicità) tramite un sistema informatico multimediale installato presso la “Sala Situazione” che in tal modo rimane costantemente aggiornata.
Qual è il vostro territorio di competenza?
Tutta l’estensione della regione Lombardia con le sue 12 province dove esistono 12 comandi provinciali che hanno alle dipendenze dei gruppi e delle compagnie carabinieri, ovvero dei comandi formati da circa 120 150 carabinieri che sono articolati a loro volta in stazioni carabinieri. La stazione carabinieri è l’organo più piccolo ma più importante dell’Arma, perché è quello che conosce tutta la realtà locale del territorio in cui è insidiato. Quando succede qualcosa nel territorio di  competenza del comandante di una data stazione, egli deve riportare la notizia ai livelli superiori per informare l’organo centrale, ovvero il Comando Generale dei Carabinieri con sede a Roma. Inoltre ogni regione tranne la Valle d’Aosta che comprende sia la Val d’Aosta che il Piemonte, ha un Comando Regione Carabinieri che prende il nome di Legione. Il nostro si chiama per l’appunto Comando Legione Carabinieri Lombardia.
Quali sono le vostre dotazioni aeromobili?
Il 2º NEC (Nucleo Elicotteri Carabinieri) ha attualmente in carico di utilizzazione due elicotteri MCH 109/A (NEXUS), dotati di telecamera nei campi visibile ed IR, impiegata per la ricerca di fuggitivi in aree rupestri e per la ricerca di dispersi in aree montane.
A quali operazioni avete preso parte di recente?
Nel 2020 siamo intervenuti durante una rapina avvenuta a Treviglio. Durante l’operazione abbiamo utilizzato uno dei due elicotteri che avevamo in dotazione per inseguire due banditi coinvolti in spaccio di droga che erano fuggiti a bordo di un’auto rubata disseminando buste di cocaina nei campi. Iniziativa che è andata a buon fine con l’arresto dei due malviventi e che si va a sommare alle numerose operazioni concluse nel 2019. Grazie al supporto del 2º NEC, si è concretizzata una cospicua  attività operativa svolta dai reparti dell’Arma Territoriale e Reparti ad elevata specializzazione.
Quali sono le difficoltà maggiori incontrate?
Sicuramente quando dobbiamo intervenire per delle missioni, il più grande pericolo per chi pilota un elicottero è la visibilità. Proprio per questo prima di mettersi in volo è opportuno fare delle valutazioni del rischio e decidere se vale la pena mettersi in volo o meno autorizzando la missione. è il comandante del nucleo a prendere la decisione finale, colui che è responsabile dei materiali dell’elicottero e dei suoi collaboratori. L’equipaggio è sempre composto da 3 membri che grazie al lavoro di team sanno come comportarsi in ogni situazione, anche in caso di pericolo. Altri nostri peggiori nemici sono i fili, i cavi dell’alta tensione, specialmente in montagna dove i tralicci sono dipinti di verde, quindi prima di fare qualsiasi cosa bisogna prima guardare bene intorno cosa c’è. Questo lo si può fare solo se a bordo c’è un’ottima collaborazione del team, indispensabile per la buona riuscita della missione.
Come ci si prepara prima di un sorvolo e di un intervento?
Dipende dalla gravità dell’intervento. Se l’intervento è programmato, come può essere ad esempio un sorvolo di una determinata zona rossa per capire se qualcuno si sta allontanando senza permesso, allora in questo caso si ha tutto il tempo per potersi organizzare. Quindi si possono prendere le cartine, studiarle, chiedere i bollettini meteo in aeroporto e prendere tutte le dovute precauzioni. Se invece al contrario è in corso ad esempio una rapina con sparatoria e i carabinieri devono inseguire i banditi, in questo caso non si ha il tempo per pianificare tutto ma bisogna agire immediatamente. Quindi il rischio si fa maggiore e  si deve intervenire tempestivamente consultando tutto in tempo reale: bollettini meteo, cartografia del territorio e così via.
Ogni quanto gli elicotteri necessitano di manutenzione?
Bisogna specificare che esistono tre tipologie di manutenzione. La prima è quella giornaliera  ordinaria, durante la quale vengono controllati i livelli di olio, carburante, i connettori e la batteria. Il secondo tipo di manutenzione è quella che avviene dopo 50 ore di volo dove vengono svolti dei controlli più accurati e approfonditi dell’elicottero. Vi è infine la manutenzione di terzo livello durante la quale l’elicottero viene completamente smontato in tutte le sue componenti e vengono eseguite radiografie al metallo e la pulizia di ogni parte con un solvente specifico. Questo per fare sì che il mezzo sia sempre al sicuro e a norma ogni volta che ci alza in volo.
Infine, un ultimo saluto vorrei riservarlo ai nostri caduti in servizio: il tenente Braconi Giuseppe e i brigadieri Sarti Giacinto e Proietti Adriano caduti in un incidente di volo a Palazzago il 5 ottobre 1978. Un ricordo va anche al tenente Giuntella Luigi Amedeo e Ravaglia Gerardo caduti in un incidente di volo il 9 agosto 1979 a La Spezia. Sono infine venuti a mancare per altri motivi anche il colonnello Cardillo Benedetto e gli M.M.A Rossi Gennaro, Burroni Renato e M.M. Santino Palmieri. Daniela Picciolo


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