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Territorio

Remo Morzenti Pellegrini

«L’università è un’opportunità da sfruttare per il proprio futuro»

agosto 2019

Remo Morzenti  Pellegrini, Rettore all’Università degli Studi di Bergamo, durante una piacevole passeggiata in Città Alta e alla storica biblioteca Angelo Mai in Piazza Vecchia, ci ha svelato il mondo universitario con i suoi retroscena, i corsi di studio che ad ottobre saranno implementati e ci ricorda che l’Università è un’opportunità da sfruttare il più possibile.
Buongiorno. Innanzitutto, visto che si parla sempre più spesso di lavoro e di figure specializzate da inserire, in che modo si può creare maggiore vicinanza tra Università e mondo delle imprese? Io credo che non ci possa essere un sistema che non preveda un interscambio tra Università e aziende. È fondamentale che vi sia un dialogo costante tra questi due mondi. Proprio a riguardo ad ottobre partirà un nuovo indirizzo di studi in Smart Technology Engineering, all’interno della laurea magistrale in ingegneria meccanica, co-progettato col sistema delle imprese, e che vedrà l’apporto di diverse discipline come la meccatronica applicata al settore manifatturiero, all’edilizia e alla salute. La nostra Università in questa direzione presenta risultati molto positivi, in quanto, secondo il Consorzio Interuniversitario Almalaurea, oltre l’80% dei nostri studenti trova un posto di lavoro coerente con il proprio corso di studi entro un anno dalla laurea. Un altro nuovo corso che partirà sempre ad ottobre sarà quello di Geourbanistica, la cui caratteristica è quella di fornire agli studenti conoscenze derivanti da ordini professionali diversi, proprio perché il dialogo tra discipline differenti permette di formare delle figure professionali complete, in grado di adattarsi ad una società che cambia in continuazione e che andranno a svolgere professioni nuove, impossibili da prevedere adesso. I nostri ingegneri, ad esempio, sono molto richiesti sul mercato a tal punto che la domanda supera l’offerta. La loro formazione è infatti a tutto tondo, sono duttili in quanto sono in grado di interpretare la complessità della società che li circonda, con nozioni aggiuntive oltre a quelle che fanno parte prettamente del campo ingegneristico. (Leggi l'intervista completa nel numero di luglio/agosto)

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