Territorio
«Tra Seas e Rotary un impegno continuo, puntiamo sempre a fare il massimo»
Alessandro Cianciaruso, CEO di SEAS, è già apparso nella nostra rivista, dove ci ha presentato, oltre alla sua attività principale, l’accademia veronese dove si formano i manutentori degli aeromobili che affollano, tra gli altri, anche l’aeroporto di Orio al Serio. Di recente, lo abbiamo visto diventare anche presidente del Rotary Club Dalmine Centenario. Un incarico importante, che si inserisce tra numerosi altri progetti.
Siamo a conoscenza del suo nuovo incarico come presidente del Rotary Club Dalmine Centenario. Come sta vivendo questa nuova avventura?
Non nascondo che, man mano che la fatidica serata del passaggio di consegne si avvicinava, la tensione dentro di me cresceva, anche perché ero consapevole del fatto che non sono nel mondo Rotary da moltissimo tempo e non sapevo se la mia conoscenza delle dinamiche di quel mondo fosse sufficiente. Ho la fortuna di avere attorno un’ottima squadra formata da veri e propri veterani, tra cui il mio grande amico Andrea Pernice, noto per essere stato il più giovane governatore del Rotary Club, sempre disponibile a darmi una mano. Vista la complessità della mia giornata lavorativa, in effetti, il tempo da dedicare alle attività associative e conviviali del Rotary non è molto. Punteremo a fare poche cose, ma ben fatte, e quindi innanzitutto a consolidare quanto già avviato. Un progetto che ho particolarmente a cuore, è quello di portare dal vivo nei teatri lo spettacolo La Ruota d’Oro, ossia il Rotary spiegato ai bambini e ai ragazzi, che molto spesso non sanno di cosa si tratti, curato dal nostro socio Oreste Castagna. L’anno scorso, per ovvi motivi, siamo stati costretti a ripiegare sullo streaming, ma quest’anno vorremmo proporlo almeno a Bergamo e Milano. Inoltre, abbiamo vari progetti formativi sulla sicurezza stradale e due premi di laurea intitolati ad altrettanti nostri soci prematuramente scomparsi.
Avete da poco annunciato l’apertura di una nuova base operativa all’aeroporto di Torino Caselle, portando a 16 il numero degli scali serviti. Ci parli di questo nuovo progetto.
Questa apertura rientra in un piano più ampio di potenziamento delle tratte nazionali, che attualmente stanno portando avanti le principali compagnie aeree. Il perché è presto detto: il Covid ha fatto sì che venissero introdotte una serie di regolamentazioni che però, come sappiamo, non sono uniformi da Stato a Stato. Di conseguenza i viaggiatori, per evitare di impazzire per programmare una vacanza, scelgono l’Italia per le loro ferie. L’anno in corso sta vedendo un vero e proprio boom del trasporto aereo, ma a livello nazionale. E il progetto, va da sé, comporta un numero consistente di nuovi posti di lavoro.
Altra novità: l’assunzione di 10 tecnici manutentori aeronautici certificati. Come mai in un periodo così di crisi avete deciso di espandervi?
Anche questa è una decisione dettata in parte dalla situazione contingente: se c’è un settore aeronautico che non ha accusato il colpo della pandemia, o per lo meno l’ha accusato in maniera contenuta rispetto ad altri, è quello della manutenzione. Gli aeromobili, che volino o stiano a terra, hanno bisogno di manutenzione per mantenere i necessari standard di sicurezza.
Come procede la vostra scuola di specializzazione per tecnici aeronautici di Verona?
Siamo orgogliosi di poter dire che a settembre partiranno non uno, ma ben due corsi, e che la scuola è in costante crescita. Fin da quando l’abbiamo inglobata nella nostra realtà, nel 2018, abbiamo sempre formato tecnici manutentori di livello che poi sono entrati nel mondo del lavoro con noi. I prossimi progetti? Sicuramente aprire una sede a Napoli, in grado di intercettare gli aspiranti tecnici del centro e del Mezzogiorno. La sede è già a buon punto e abbiamo già installato alcuni laboratori. E, per quanto riguarda il Nord, non è un mistero che, se possibile, vorremmo portare l’accademia a Bergamo, non solo perché è una città che ci rappresenta, ma anche perché questo renderebbe il tutto più concentrato e ben organizzato.
Arianna Mossali