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Vipiemme, "carica" imprenditoriale da cortocircuito

novembre 2014

La storia della Vipiemme inizia nel lontano 1980, quando Alfredo Volpi decide di mettersi in proprio producendo batterie per auto in un garage dalle dimensioni di 4x5 metri. “Lo rifarei, ma allora poteva sembrare una scelta un po’ da matti - racconta il fondatore al nostro mensile - avevo un posto di lavoro sicuro e ben pagato alla Magneti Marelli e una famiglia con moglie e figli. Decisi di buttarmi a capofitto in quest’avventura, lavorando dalle 5 di mattina fino a mezzanotte”. A più di trent’anni di distanza l’azienda di Isso, tra l’altro uno degli sponsor dell’Atalanta, è dunque un vero e proprio colosso nel settore delle batterie per auto (e non solo), dà lavoro a ben 130 dipendenti e produce un fatturato di 46 milioni di euro. Nel 1995 iniziò dunque la costruzione dell’attuale stabilimento di Isso e fino al 2000 l’azienda ha prodotto per conto terzisti: da quel momento i vertici della Vipiemme decisero di spingere il loro marchio, che attualmente è venduto in tutto il mondo. Oggi vengono infatti prodotte circa un milione e 200 mila batterie all’anno: Vipiemme Spa produce una gamma di ben 180 tipi diversi di accumulatori, sviluppando al proprio interno tutto il processo di trasformazione della materia prima, garantendo sicurezza, uniformità qualitativa del prodotto ed aumento costante dei volumi produttivi. Ma torniamo alla storia dell’azienda, che viene da lontano. Nel 2007 la Vipiemme Spa iniziò a diversificare la propria attività, creando la divisione Solar (il cui core-business è la produzione del fotovoltaico), costruita su una superficie coperta di 10.000 metri quadrati dedicati alla produzione e di 3.000 mq di uffici, con 20 dipendenti e un fatturato pari a 8 milioni di euro. Ed ancora: la Nrg (che faceva e fa impianti fotovoltaici) e Agroenergia (impianti fotovoltaici di proprietà, in grado di produrre una potenza di 4 MegaWatt). Per quanto riguarda il futuro, invece, da un anno è iniziata la costruzione di una rete commerciale a km 0, che si avvale della filiera interna tra produzione, distribuzione e vendita: direttamente dal produttore al consumatore. “Abbiamo deciso di tagliare i passaggi intermedi per arrivare direttamente al cliente - ha spiegato lo stesso Volpi - oggi i nostri punti vendita targati Nrg sono tre (Curno, Liscate e Isso) ma contiamo di aprirne 3-4 ogni anno in tutta Italia e in Europa. In questa prima fase gestiremo direttamente i negozi, ma intendiamo sviluppare nell’immediato futuro aperture in franchising. Nei punti vendita a far la parte del leone (o meglio, del puma, il simbolo ufficiale della Vipiemme) sarà dunque l’energia in scatola: i clienti potranno trovare infatti non solo batterie per autoveicoli, ma anche batterie per il telefono e per il cuore, oltre ad avere la possibilità di stipulare contratti per la fornitura di energia”. Un’espansione che punterà anche all’estero: l’azienda di Isso è già presente in Francia con Vipiemme France, ma i prossimi obiettivi sono Dubai (dove si sta perfezionando l’apertura di un negozio) e l’apertura di una filiale in Spagna (entro fine anno), che si chiamerà Vipiemme Iberica. L’internazionalizzazione, d’altra parte, è uno dei caratteri distintivi della Vipiemme: il 75% del fatturato viene infatti realizzato nel mercato europeo, mentre in Italia la quota è del 25%. E tra gli obiettivi c’è anche il mercato automotive: “Intendiamo fornire questo settore di primo impianto - ha aggiunto Volpi - finora non l’abbiamo fatto, ma è uno degli sviluppi su cui stiamo investendo. L’azienda di Isso, che può contare su quattro certificazioni molto importanti (ISO 9001, ISO 14001, ISO TS 16949 e OHSAS 18001) ha infatti tutte le credenziali per fare il suo ingresso in un settore come quello dell’automotive che richiede alti livelli di specializzazione. Il nostro è un prodotto di fascia medio alta, che si basa su una tradizione di 34 anni: al cliente diciamo sempre che magari paga la batteria qualcosa di più, ma alla fine ha un prodotto che vale maggiormente”. Volpi ci tiene però a sottolineare l’importanza rivestita dalle batterie per la propria azienda: “Rimarranno il nostro core-business e nei prossimi due anni investiremo qualcosa come 5 milioni di euro per poter arrivare a produrre una batteria “futuristica”: la batteria al litio. Il futuro dell’automotive è infatti elettrico abbinato al termico: la Formula 1 fa scuola e i nuovi trend vanno in questa direzione”. In merito ai costi sostenuti dall’attività, il 65% è rappresentato dall’acquisto di materie prime, in particolare il piombo, che viene comprato sul suolo italiano (piombo di riciclo) da un’azienda esterna che produce in Sardegna e che fa parte del consorzio Cobac. E un altro fattore non di ben poco conto in fatto di spese è rappresentato dal costo dell’energia. L’azienda nel 2010 si è dotata di impianti propri dove oggi viene prodotto il 60% del fabbisogno energetico interno, ma si tratta di un capitolo di spesa comunque oneroso: l’azienda di Isso, infatti, spende circa 160.000 euro al mese di corrente (un milione e 800 mila all’anno). Un lungo elenco di spese e costi (senza dimenticare gli ostacoli imposti dalla burocrazia), ma anche una forte attenzione all’ambiente e alla sua salvaguardia: quella di Isso, infatti, è un’azienda “verde” al 100%: “Spendiamo il 4% del nostro fatturato per il rispetto dell’ambiente e siamo una delle poche aziende che scaricano acqua in tabella A direttamente nel Naviglio, dato che abbiamo un depuratore chimico-fisico perfetto: ne esce, infatti, acqua quasi potabile. I nostri dipendenti che lavorano nello stabilimento, inoltre, non portano a casa nessuno dei loro indumenti di lavoro, che sono di proprietà dell’azienda e vengono lavati internamente per garantire la loro sicurezza”. Infine, un cenno al cambiamento generazionale e alla crescita di una nuova generazione di imprenditori: a questo proposito la Vipiemme è un’azienda familiare a tutti gli effetti, dato che tutti i figli di Volpi hanno seguito le orme del padre: “Non li ho mai obbligati in questo senso, ma sono molto felice della loro scelta, anche perché nelle aziende il cambio di generazioni è spesso traumatico. Alberto è dunque amministratore della Solar, Raffaele è a capo del marketing e Martina entrerà in azienda a partire da gennaio: in questo periodo sta affrontando la tesi in ingegneria gestionale”. E il successo della Vipiemme è dovuto anche a un forte gioco di squadra: “Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco degli ottimi collaboratori: per me quello inerente al personale è uno degli aspetti più importanti, ho avuto uno squadra di ragazzi giovani che sono cresciuti con me e che oggi rappresentano un capitale umano preziosissimo per questa azienda - ha concluso Volpi - per questo motivo posso dire ai giovani, in tutti i campi, che niente è dovuto, ma che la gavetta è fondamentale: nei ragazzi che assumo cerco innanzitutto la volontà di lavorare, di imparare e di crescere. Tutto il resto viene da sé”.


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