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Surfaces Group

aprile 2022

La storia di Surfaces, di Cenate, inizia nel 1986 come Gloxi, società specializzata nella realizzazione di prodotti abrasivi a legante magnesiaco per la lavorazione della pietra. Da allora l’azienda è cresciuta, sia trasformando la propria gamma di prodotti, che attraverso acquisizioni mirate, proponendosi oggi come leader mondiale nella fornitura di soluzioni per la lavorazione di materiali di alta gamma ad uso residenziale: flooring, rivestimenti da parete, countertop per cucine, bagni e non solo. L’azienda è guidata dal Presidente Gaetano Maffei, socio fondatore del Gruppo, e dall’Amministratore Delegato Pierluigi Dinelli, che è entrato a far parte di Surfaces ad inizio 2019.

Come nasce l’idea di lanciarvi in questo settore?
La Gloxi nasce nel 1986, producendo utensili abrasivi tradizionali, basati sull’utilizzo di carburo di silicio a legante magnesiaco, per la levigatura e lucidatura delle superfici in pietra naturale. I nostri clienti erano soprattutto in Italia, con un mercato situato principalmente nel nord, ma anche con business interessante in Sud America e Medio Oriente dove soluzioni così lavorate erano particolarmente gradite. Ad inizio degli anni 2000 l’azienda era ancora una tipica PMI italiana, con un’organizzazione semplice, dove i 3 soci fondatori facevano praticamente tutto. In quegli anni, avviene una vera e propria rivoluzione nel nostro settore: i produttori di Ceramica italiani, per la maggior parte situati a Sassuolo, iniziano a produrre prodotti innovativi, per formati, design e qualità delle finiture, prodotti che hanno l’aspetto del marmo, del granito, del legno. Noi siamo i primi ad introdurre sul mercato utensili di nuova generazione per poter lavorare questi materiali, utensili di maggiore qualità, utilizzando diamante sintetico a legante resinoide.  Questi nuovi prodotti si adattano meglio di quelli tradizionali a queste nuove superfici seguendone perfettamente il profilo, lavorando benissimo sia in termini di taglienza e durata che in termini di capacità lucidante. Sono stati anni molto intensi per la nostra ricerca e sviluppo guidata da Giuseppe Rota, ma alla fine abbiamo avuto la soddisfazione di creare prodotti completamente diversi da quanto fosse disponibile sul mercato, e di costruire internamente un know-how su queste applicazioni che ancora oggi non ha eguali.

A livello tecnico, quali sono le applicazioni principali e le tecnologie più interessanti a cui fate ricorso?
Il segreto è proprio nella formula, negli ingredienti con cui i nostri utensili vengono prodotti. Prima di noi nessuno utilizzava il diamante sintetico per processi di lappatura e levigatura. In ogni macchina lappatrice che viene utilizzata dalle Ceramiche per queste lavorazioni, ci sono diverse serie di teste equipaggiate con utensili abrasivi che progressivamente lavorano la mattonella. Le prime portano la piastrella grezza allo spessore desiderato, quelle centrali levigano e quelle finali lucidano, il tutto in un intervallo di pochi minuti. Ovviamente su questi macchinari sono installati diversi utensili nelle varie posizioni, con diverse geometrie e diverse granulometrie di diamanti, che consentono la lavorazione progressiva; così si realizzano prodotti finemente customizzati per ogni esigenza e applicazione. E’ diventato chiaro a tutti gli operatori del comparto che queste nuove ceramiche avevano diversi vantaggi in termini di manutenzione, di versatilità, di peso e non solo. Oggi possiamo produrre materiali antigraffio, antimacchia, anti sdrucciolio per esempio. Possiamo definirla una “super” ceramica.

Sappiamo che l’anno scorso avete ottenuto un record di fatturato in controtendenza rispetto a tante aziende.  Le circostanze alla base di questo successo e la filosofia che vi ha portato a diventare un gruppo tanto solido?
Il 2021 è stato un anno positivo per tutto il comparto, ovviamente dopo il 2020 caratterizzato dal Covid, ma effettivamente abbiamo performato, meglio delle nostre stesse aspettative. La nostra crescita è stata sia organica che inorganica. Per quanto concerne la prima, ci siamo concentrati sullo sviluppo internazionale, la Spagna, Nord America e Sud America. Per quanto concerne la seconda abbiamo accelerato il nostro percorso di acquisizioni, iniziato alcuni anni fa, con l’obiettivo di allargare la nostra gamma di soluzioni diventando un “champion” non solo nella Ceramica, ma in tutti i materiali di alta gamma ad utilizzo residenziale: le pietre naturali di pregio, le pietre sintetiche, i quarzi ed il vetro. Negli anni abbiamo potenziato il Gruppo con l’unità commerciale e distributiva dedicata alla ceramica a Sassuolo, Adi di Thiene, RBM di Asti, No Coat di Bologna, International Chips di Domodossola, Luna Abrasivi di La Spezia e più recentemente, Vincent di Thiene acquisita dal Gruppo Tyrolit e Terminator, azienda con sede in California, vicino a San Francisco. Tutte aziende eccellenti nella propria specialità ma che non avevano la penetrazione nel mercato e la dimensione, da sole, per potersi sviluppare in un mercato odierno sempre più globale. Nel 2015 abbiamo aperto le porte al mondo del Private Equity, nel quale abbiamo trovato un partner eccezionale che ci potesse supportare in questo percorso espansivo, consentendoci di far entrare nel Gruppo diverse eccellenze italiane e diversi imprenditori di talento e spessore.
Oggi possiamo contare su filiali commerciali in USA, Brasile, Spagna, Portogallo, Russia, India e unità produttive in diversi siti italiani, in Cina e in Corea del Sud. Il nostro è un know how interamente italiano ma quello che a noi importa è la vicinanza al cliente, ai suoi impianti produttivi, e al suo ideale di prodotto. Importa servirlo al meglio, quotidianamente, importa essere sempre al suo fianco.

Vi preoccupa la situazione nazionale e internazionale e le conseguenze inevitabili sulle attività economiche?
La crisi colpisce sia direttamente che indirettamente, per via dell’aumento dei costi energetici, della logistica e soprattutto, per noi, dei prezzi delle materie prime, che è un processo costante ormai da circa 12 mesi a questa parte. Abbiamo lavorato per cercare di attutire questi impatti, purtroppo riuscendoci solo parzialmente, ma sono soprattutto i nostri clienti del mondo della Ceramica ad essere i più colpiti per i costi energetici; sul tema ci auspichiamo che possano essere introdotte per loro misure dedicate da parte delle istituzioni competenti per non vedere vanificato il percorso di crescita successivo al Covid. Le aziende rischiano, per via dei costi produttivi troppo elevati, nonostante un portafoglio ordini elevatissimo, di non poter produrre a normale ritmo perdendo di conseguenza una quota di mercato importante che sarà presa da qualcun altro, considerato che al momento, fuori dall’Europa, questo tipo di problema non esiste.

Quali obiettivi per il futuro?
Puntiamo a crescere tanto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti e in Sud America, e a proseguire nel nostro percorso di M&A, che è diventato un percorso programmatico, strutturato, ben pianificato. Puntiamo alla diversificazione, abbiamo tante soluzioni su diversi materiali e tante collaborazioni eccellenti da sviluppare. Abbiamo introdotto applicazioni interessanti nel segmento del vetro basso emissivo, non dimenticandoci che il 2022 è l’anno internazionale del Vetro come stabilito dall‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Abbiamo soluzioni per il settore dell’alta moda, per l’aerospaziale e la meccanica; forniamo ad esempio gli utensili per la lavorazione dei dischi in Carbo-ceramico della Brembo, collaborazione che ci onora in modo particolare. Ci sono veramente tante applicazioni. Siamo diventati una media multinazionale per l’absolute finishing di superfici di qualità che ha in sé tutto quello che occorre per competere ma che soprattutto fa lavorare assieme con obiettivi comuni imprenditori diversi, con una ricchezza impareggiabile in termini di creatività e spirito d’iniziativa, persone che insieme mandano avanti questo progetto: una cosa non comune per la PMI italiana.

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