Imprese
Rainoldi spa: «Il nuovo impianto dell’azienda bergamasca che fa sistema puntando all’eccellenza»
La storia della sinergia tra Rainoldi S.p.a. AGIE, Schneider Electric e TAG Industry srl è un esempio di come la capacità di fare sistema sul territorio consenta di raggiungere l’eccellenza, basando le scelte d’investimento su collaborazioni di alto profilo - dalle consulenze, all’ingegneria ed ai materiali -, per ottenerex il meglio nel ciclo di vita dell’impianto.
Chi ci legge è pienamente consapevole di quanto la provincia di Bergamo non solo vanti una capacità produttiva tra le più alte in Europa, ma anche che sfoggi una varietà di tipologie e settori industriali, logistici e di servizi davvero impressionante. Anche all’estero, il nostro territorio è rinomato per serietà, qualità, competenza e know-how delle sue aziende. Ci sarebbero tutti gli elementi per essere una “locomotiva economica” con pochi uguali nel mondo. Eppure, per qualche motivo, manca ancora qualcosa: e questo qualcosa dipende dal fatto che l’orgogliosa “autonomia” di imprenditori che cercano di essere il più possibile autosufficienti, spesso, si traduce in isolamento.
Un imprenditore dotato di una visione che vada oltre il fatturato (che resta ovviamente l’obiettivo primario di qualunque attività produttiva) è motivato anche dal fatto di aver dato un nuovo impulso al tessuto produttivo del territorio, oltre ad aver ottenuto il miglior risultato produttivo e finanziario per la sua azienda. Questo è quanto emerge dalle parole dei diversi responsabili delle ditte coinvolte in questa collaborazione strategica.
Nel caso specifico la Rainoldi Spa - storica chimica bergamasca, con sedi anche a Fornovo S.G. e Busto Arsizio - sta per inaugurare a Levate un nuovo impianto produttivo che, grazie proprio al lavoro integrato con i suoi partner, si candida a diventare uno dei più innovativi nel panorama chimico nazionale e non solo. Avere collaboratori di alta qualità nel settore della tecnologia e del project management, per un progetto come questo, significa non solo una migliore gestione delle giacenze, dell’automazione, della sicurezza fisica e informatica (e conseguente ottimizzazione delle spese) ma anche potenzialità di ulteriori sviluppi tecnologici per rendere l’impianto sempre più aggiornato quali ad esempio l’impiego di magazzini e navette automatiche per il trasporto cisternette ed il loro stoccaggio.
Una filosofia operativa, quella dell’unire le forze, che certo non è mai mancata nella famiglia Bombardieri, proprietaria di Rainoldi Spa. Ce la descrive l’AD Simone Bombardieri.
«Annualmente movimentiamo circa 370.000 tonnellate di prodotti chimici liquidi e polveri distribuiti su tutto il territorio nazionale. Qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale sono alla base della nostra filosofia aziendale, e per mantenerle, oltre che per realizzare i numeri di cui sopra, non possiamo che avvalerci anche di valide collaborazioni».
Rainoldi viene creata nei primi anni del ‘900 dal Dott. Guglielmo Rainoldi, illustre chimico di Busto Arsizio. Per due generazioni, la famiglia Rainoldi ha fatto crescere questa realtà, sotto la guida della famiglia Bombardieri con il CEO Simone Bombardieri è diventata un riferimento nel panorama della distribuzione di prodotti chimici. Con il nuovo millennio, la società ha visto un delicato passaggio di consegne al gruppo Bombardieri, famiglia di imprenditori bergamaschi da sempre impegnata nel commercio di prodotti chimici. Rainoldi ha così attuato un significativo processo di sviluppo, implementando la propria gamma di prodotti, la rete commerciale-logistica ed il proprio fatturato.
Decisamente, la filosofia del pensare in grande, e del fare rete per raggiungere obiettivi importanti, non manca in questa azienda.
«Abbiamo inaugurato una seconda sede nel comune di Fornovo San Giovanni, per consolidare ed implementare l’attività, fino alla ristrutturazione dello storico impianto della famiglia Bombardieri a Levate, che vanta una superficie di 60.000 mq. La nascita della nuova struttura di Levate, realizzata secondo i più elevati standard di sicurezza e posizionata strategicamente, ci ha consentito di ampliare la nostra offerta coprendo nuovi settori merceologici. Certo, anche per noi l’anno di pandemia è stato difficile, ma la guida sicura del nostro DG e la scelta di partner affidabili e di tecnologie innovative ci hanno consentito di superare le avversità, realizzando un impianto ad alta tecnologia digitale (Industria 4.0) con flessibilità e professionalità».
Il DG che ha abilmente traghettato Rainoldi S.p.a. oltre le traversie della pandemia è Pier Petruccelli:
«Quella del nuovo impianto di Levate è stata una sfida difficile, soprattutto perché sopraggiunta in un periodo in cui poter operare normalmente era pressoché impossibile. Le difficoltà, per così dire, tradizionali della nostra attività si sono sommate a quelle logistiche di reperibilità dei materiali per la realizzazione del nuovo impianto, che concentra in un unicum aziendale gli storici impianti di Busto Arsizio e Fornovo San Giovanni. Il tutto senza smettere di produrre e di rifornire i clienti. Le notti insonni, con sveglie improvvise per appuntarsi questa o quella cosa da risolvere, non le conto più. Ma ora che il traguardo è stato raggiunto, mi sento particolarmente orgoglioso di aver fatto due cose: aver portato a termine con successo questo impianto così strategico per Rainoldi Spa ed aver scelto aziende leader per competenza, che ci hanno offerto una consulenza a 360º, personalizzata sulle nostre esigenze e sui nostri obiettivi. Il tutto nel rispetto delle normative e riuscendo a dotare Rainoldi S.p.a. delle più moderne tecnologie digitali che ci hanno permesso di migliorare la nostra produttività, diventando un’azienda 4.0 a tutti gli effetti. È importante scegliere partner di questo livello qualitativo se si vuole fare sistema e creare qualcosa di valore non solo per la singola azienda, ma per tutto il territorio».
Uno spirito e una modalità di pensare e operare tanto innovativo, quanto davvero efficace, razionale e strategico. Speriamo che altre aziende del territorio si strutturino in questa modalità collaborativa di visione comune affinché tutti i meccanismi dell’ingranaggio funzionino alla perfezione e creino una macchina perfetta che il resto del mondo davvero ci invidi.
Arianna Mossali